Tempo di Natale e di Capodanno. Tempo di auguri, che fluttuano per l’aria come botti rumorosi, di felicità, di eventi gioiosi, di fortune. E intanto la gente continua a soffrire, ad essere uccisa, violentata, inabissata. E gli auguri di felicità, di eventi gioiosi, di fortune continuano a fluire indisturbati, nonostante sappiamo bene che la vita è fatta di gioie ma anche di dolori e di fatiche.
Non siamo realisti, se continuiamo ad augurare solo fatti positivi, e non il bene, per i nostri cari. Bene che consiste anzitutto nel prepararsi alle circostanze, belle o brutte che siano, in modo da affrontarle con serenità. Bene che consiste nel ricercare un senso alla vita, una crescita nella propria visione del tempo e delle cose. “Augurio” significa proprio “crescita”: non nei possessi, ma nell’essere; non nella servitù alle cose, ma nella signoria su di esse. E il tempo di Natale può aiutarci a vedere le cose con gli occhi del bambino, che si affida e confida, ma che sa distinguere come nessun altro il bene dal male.
Il mio augurio per il nuovo anno è allora quello di bene per tutti; non nelle cose, ma nelle persone, non negli avvenimenti, ma nell’atteggiamento interiore adeguato per affrontarli. Buon 2013 a tutti voi!